al passo deciso dei sonnambuli
pensare di essere solo, girare attorno al tavolo contando di volta in volta le macchie lasciate sulla tovaglia - con un occhio guardare la lancetta dei secondi sfiorare i minuti o le ore, con l'altro prestare attenzione al buio macchiato della finestra dove ogni notte viene a specchiarsi l'infinita lentezza degli astri
oppure
cedere al richiamo delle poche note emesse dal serale strumento di tortura - poche e ben truccate, indirizzate con millimetrica precisione nel vuoto religioso assalito da rapsodici miti, vetture di serie e abbronzature promettenti, piatti puliti con felicità domestiche tirate a nuovo da miracolosi bagnoschiuma e nessuna ruga da indossare sotto capi identità perché niente lava meglio di un'offerta vantaggiosa da regalarsi una notte con la donna migliore che ci sia